DESCRIZIONE

In cucina c’è una parola d’ordine imprescindibile: niente sprechi! Ecco che, ispirandomi a questa regola, ho “riciclato” la polpa di mandorla, che era lo scarto del latte di mandorla fatto in casa. Questa polpa è anche detta okara. L’okara è generalmente la polpa, la parte solida di qualsiasi cereale, legume o seme residuata dalla produzione del liquido. L’okara, quindi, non è da gettare via, ma da riutilizzare. E in questa ricetta è perfetta!
L’okara di mandorla ha un sapore molto neutro e quindi insieme agli altri ingredienti non è percepito dal palato: si mescola del tutto al resto dei sapori senza alterare in nessun modo il gusto globale della preparazione. Si presta benissimo sia in ricette dolci che salate. Se la lasciate asciugare, diventa secca come la farina di mandorla.

In genere, con l’okara si preparano impasti come quelli per i burger, le polpette, le frolle, i biscotti. In questo caso, è un ingrediente base di polpette dove il sapore preminente è dato dal cavolfiore.
Il cavolfiore ha un gusto delicato, ma ben riconoscibile e concilia gli altri sapori in un unicum davvero squisito.
Il cavolfiore non va precedentemente cotto e questa è la grande comodità! Va semplicemente grattugiato con una grattugia da formaggio e si cuocerà perfettamente una volta che le polpette passeranno alla padella. Volendo, del cavolfiore si può grattugiare il gambo al posto delle cimette, così non va sprecato, e le cimette possono errese utilizzare per un contorno.

Per “tenere insieme” queste polpettine ho usato la classica farina di ceci. Ecco che allora, senza bisogno di uova o di una farina glutinosa, ho potuto servirle anche ai miei ospiti celiaci. Se non si vuole usare la farina di ceci, consiglio di usare la farina di mais, che darà un tocco di croccantezza in più.

Fondamentalmente si rispetta il metodo tradizionale delle polpette: gli ingredienti si lavorano in un recipiente unico e poi si dà forma di palline leggermente schiacciate.
L’impasto risulta ben lavorabile a mano, ma se vi risulta per qualche motivo troppo liquido, va aggiunta un po’ di farina di ceci in più, oppure, se vi ritrovate fra le mani un composto troppo secco, basta solo aggiungere un goccio d’acqua o di olio extra vergine d’oliva.
Ovviamente libertà di fantasia per quanto riguarda le spezie e le erbe aromatiche da usare. Di certo vi suggerisco le foglioline di prezzemolo, neanche troppo finemente tritato, ché danno un bell’effetto colorato molto apprezzabile.
Anche in versione piccante devono essere interessanti. Trovate la vostra strada con tutto l’estro che potete :) 

Non ho previsto nessun pangrattato per panarle, perché sono già buone così. Io le ho cotte in padella con un goccio di olio di girasole e dei rametti di rosmarino, che hanno sprigionato un profumo eccezionale, ma possono anche essere cotte in forno, con un filo d’olio extra vergine d’oliva, a 190 gradi per 20 minuti, oppure ancora fritte immerse in olio di arachidi.

Io le ho accompagnate con maionese vegetale e le ho servite come antipasto, ma sono perfette anche come secondo piatto accompagnato da verdure di stagione.
Vediamo ora insieme qui sotto gli ingredienti e tutti i passaggi per realizzare queste polpettine deliziose.

INGREDIENTI PER 30 POLPETTE

  • 300 grammi okara di mandorle
  • 280 grammi cavolfiore grattugiato
  • 100 grammi farina di ceci
  • 4 cucchiai olio extra vergine d’oliva
  • 2 cucchiai acqua
  • 2 cucchiaini sale fino
  • 1 rametto di prezzemolo fresco
  • 2 cucchiai capperi sott’aceto
  • 1 pizzico pepe nero
  • 1 pizzico curry
  • 2 cucchiai olio di girasole (per la cottura)
  • 2 rametti di rosmarino fresco

PROCEDIMENTO

  1. Laviamo il cavolfiore e grattugiamolo all’interno di una capiente ciotola.
  2. Uniamo la farina di ceci e l’okara di mandorle. Mescoliamo per bene, e disfiamo a mano o con una spatola gli eventuali grumi di okara.
  3. Laviamo il rametto di prezzemolo e tritiamo le foglie grossolanamente.
  4. Ora aggiungiamo il sale, l’acqua, l’olio extra vergine d’oliva, i capperi, il pepe, il curry e le foglie di prezzemolo. Amalgamiamo bene gli ingredienti fra loro. Bisogna ottenere un composto ben lavorabile a mano.
  5. Prepariamo una teglia vicino a noi e formiamo delle palline con le mani, da schiacciare leggermente tra i palmi. Adagiamole sulla teglia
  6. Ora scaldiamo l’olio di girasole in una padella e cuociamo le polpettine per circa 2-3 minuti, girandole sottosopra per una cottura uniforme. Devono formare una superficie leggermente bruna. Oppure possono essere cotte in forno a 190 gradi per 20 minuti.
  7. Una volta pronte, serviamole ben calde con una salsa di accompagnamento.

NOTA

Per la conservazione: le polpettine si mantengono morbide e fragranti se chiuse in un contenitore con tappo e riposte in frigorifero. Per consumarle dopo la conservazione, si possono scaldare al forno, in padella o al microonde per 1 minuto.

Autore: Stella Colonna
Fonte: Vegabulous

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